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La bonifica da microspie, perchè farle ?


Una microspia ambientale non è altro che un dispositivo elettronico miniaturizzato capace di catturare e monitorare suoni e voci in qualunque ambiente.

Questa tecnologia veniva utilizzata già prima della Seconda Guerra Mondiale, anche se all’epoca i dispositivi erano più ingombranti e meno efficienti di adesso. Inutile dire che ai giorni nostri la tecnologia si è evoluta a ritmi inimmaginabili, tanto che le microspie non solo hanno ampliato il loro raggio d’azione, ma hanno assunto forme così miniaturizzate da poter essere nascoste in qualsiasi luogo. Avete presente quei thriller o i film di spionaggio nei quali molteplici volte i protagonisti ricorrono all’uso di queste micro-apparecchiature? Non è più una fantasia, ormai. Le telecamere sono piazzate in tutta la città, nei supermercati, nelle banche, nei privati… Non a caso le microspie vengono chiamate anche cimici. E se le microspie fossero presenti anche in casa nostra? O nella nostra auto?


Come proteggere la nostra privacy

[bonifiche-ambientali] Nella maggior parte dei casi le microspie vengono utilizzate per “sorvegliare” il coniuge, nel caso si sospetti infedeltà da parte sua. In quel caso è difficile che una donna o un uomo acquisti una tecnologia professionale, ma si limita all’acquisto di un apparecchio economico adatto all’esigenza del momento. Solitamente, queste apparecchiature possono creare interferenze con altre tecnologie presenti nel nostro ambiente familiare, ad esempio i telefoni cellulari.

In altri casi, però, non è così “semplice” individuare la presenza di microspie, poiché vengono acquistate professionali e vengono utilizzate da mani esperte in questo genere di lavoro, magari per avere accesso ai segreti industriali di qualche azienda concorrente.

Mediante l’uso di rilevatori professionali appositamente progettati per operare in quest’ambito, si possono bonificare gli ambienti da questa tecnologia anti-privacy, individuando i segnali a radiofrequenza generati dalle cimici. Trasmettitori di segnali audio o video (RF, UMTS, GPS e quant’altro) che, grazie alle loro dimensioni ridotte, possono essere occultati e nascosti in qualsiasi posto, privato o pubblico.

Lo scopo della bonifica da microspie è appunto questa: evitare la fuoriuscita di segreti o informazioni private o riservate in ambito industriale, attraverso l’individuazione della presenza di queste cimici.


Portata di una microspia e varie tipologie di cimici

Le microspie a radiofrequenza usano segnali radio, il loro raggio d’azione è limitato soprattutto dagli ostacoli che si sovrappongono (ad esempio, il raggio d’azione di una cimice posta sotto un’auto è diverso dal raggio d’azione di una posta in una stanza chiusa). Dunque, la loro portata varia dai 100-200 metri fino ai 500-1000 metri.

Ultimamente però sono state costruite delle microspie dalla portata quasi illimitata, grazie alla tecnologia GSM, per cui i progressi tecnologici sono sempre all’avanguardia.

La tecnologia GSM non utilizza i normali canali audio, bensì la rete telefonica cellulare per trasmettere a distanze illimitate il segnale e, per questo, piano piano sta andando a sostituire la classica microspia.

Un’altra cosa che differenzia le cimici GSM è la loro difficile individualizzazione e ciò rende arduo il compito di bonifica. Com’è possibile? Questa microspia si attiva solo quando riceve una chiamata dall’esterno (infatti per far sì che funzioni bisogna inserire una SIM al suo interno). Quando l’apparecchio non riceve chiamate va automaticamente in “stand-by”. In sé però basterebbe una sorgente sonora per farla accendere. In questo modo un rilevatore posto al centro dell’area da bonificare sarà in grado di ricevere il segnale della microspia.

Un altro tipo di apparecchio è il localizzatore GPS, utile soprattutto per le automobili. Il GPS è una microspia in grado di inviare su un altro dispositivo ricevente, la posizione della vostra auto, evidenziando il tragitto e le soste. Oppure le microspie UMTS, le tradizionali cimici con telecamera, adibite alla registrazione audiovisiva del loro campo d’azione, per questo vengono usate essenzialmente in luoghi chiusi, come un appartamento o un locale. Alcune hanno la visione notturna e capaci di intercettare e registrare in qualsiasi ora del giorno e della notte.


Le principali operazioni di bonifica

Cercare di individuare una microspia non è facile. Non ci si può affidare al caso, tirando ad indovinare, perché chi utilizza questo tipo di apparecchiature sa come e dove deve nasconderle affinché risultino invisibili. Quindi il rischio di fare un grosso buco nell’acqua e dare al cliente una falsa sicurezza è alto. I metodi usati sono tanti e non c’è uno in particolare che può definirsi migliore.

Il primo di tutti è la ricognizione visiva: semplicemente, bisogna controllare i locali. Alcune microspie, soprattutto quelle più economiche, vengono solitamente nascoste dentro i più svariati oggetti della nostra vita quotidiana: orologi da parete, mouse del pc e tanti altri. Un occhio esperto riesce ad individuare una di queste microspie e non gli sfugge neanche il minimo particolare, tipo la vernice intaccata di una vite o di un dispositivo. Potrebbe darsi che l’oggetto in questione sia stato smontato di recente, forse per poter nasconderci qualcosa di molto piccolo all’interno…

Un altro strumento di bonifica consiste nel misurare l’intensità del campo a radiofrequenzatramite il cosiddetto “spazzolone”, sia all’interno di un locale sia all’esterno. Oggigiorno l’inquinamento elettromagnetico, causato dalla rete Wi-Fi, Bluetooth, i telefoni cellulari, ha raggiunto livelli considerevoli e per questo bisogna controllare il campo a radiofrequenza sia all’esterno sia all’interno, perché solo così si può determinare la presenza di una cimice (ad esempio, un eventuale picco del segnale che indica la presenza una trasmissione radio).

Una volta terminate queste indagini si può iniziare con l’utilizzo di un analizzatore di spettro, coadiuvato da un ricevitore panoramico. L’analizzatore è in grado di esplorare una specifica banda di frequenze facendo così comparire allo schermo di un computer l’intensità dei segnali rappresentati su un diagramma. L’analizzatore di qualità (per il quale bisogna spendere qualcosina in più) mostrerà anche la larghezza della banda ed altre informazioni.

Un ulteriore strumento è lo scanner multibanda: si tratta di uno strumento che riceve segnali ad onde medie. Una volta individuato un segnale, lo scanner si potrà sintonizzare con l’analizzatore di spettro così da riconoscerne la natura.

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